“Ma cosa ne dici di fare una gara con una Guzzi?”

Seduti su una panchina sotto l’ala di un aereo parcheggiato all’aviosuperficie di Montagnana, durante il Woman Motor Bootcamp di inizio settembre, Pier di Officine Vivaldi mi aveva quasi preso alla sprovvista, ma la risposta d’istinto è stata: “Ovvio che si!” :)

In realtà poi non se ne è più parlato, quasi me lo ero scordato, fino ad un paio di settimane fa, quando anche lui essendo sicuro della proposta, e mi ha chiamato spiegandomi meglio cosa avrei dovuto fare: partecipare al Trofeo Fast Endurance Moto Guzzi durante il Classic Weekend a Misano del 11 ottobre.

Inizio subito ad affrontare le problematiche: “sistemare” Ada, dato che suo papà è impegnato col Motoestate a Cervesina, e soprattutto fare la licenza “al volo”, dato che non facevo visite di questo tipo dal 2013. :-P

Per Ada non ci sono stati problemi, grazie all’aiuto di mamma e sorella, per la licenza ho immediatamente contattato Valentina di Dartrace, che ringrazio tantissimo per la velocità di invio documenti e tutto il necessario per avere la licenza “One Event FMI” dedicata appunto a chi fa solo una gara saltuaria. Super fortunata ad avere trovato un buco per la visita medico sportiva (tutti i centri strapieni per la ripresa delle attività a squadre), e pochi giorni dopo avevo la mia bella licenza scaricabile da app.

Nel frattempo ci siamo scritti con Lello di MotoGuzzi, per tutta la parte burocratica e organizzativa. Con grande piacere scopro che la mia compagna di avventura sarà Beatrice Barbera, con cui già da tempo ci scriviamo sui social e per lavoro, finalmente gireremo insieme! :-o

Con dispiacere però scopro che non sono previste prove libere, e quindi entreremo direttamente in qualifica per conoscere questa moto, genere del tutto sconosciuto per me! :(

Infatti il trofeo si corre con una V7 a cardano, modificata con il kit ideato dai fratelli Guareschi composto da sospensioni (anteriori e posteriori), scarico Zard, semimanubri abbassati, Pirelli Phantom Sportscomp RS e ovviamente cupolino racing e tabelle porta numero.

Inizio così ad informarmi sulla moto, guardare alcuni video su Youtube fatti da chi ha corso lo scorso anno, chiedere consigli di guida, anche se ovviamente finchè non la proverò, non saprò esattamente come sarà! :-P

Il programma è partire con relativa calma il venerdì pomeriggio, sono in pieno lavoro stagionale, per poi scoprire mestamente che in realtà si erano aperti degli slot di prove libere il venerdì. :muro: 

I nostri compagni di avventure, Pier e Ringo, sono a Misano a provare, e noi ancora in alto mare!

Passo a prendere Bea a Forlì, arriviamo a Misano giusto per cena, dove ci incontriamo con Domitilla, Pier, Ringo, Giacomo, Saverio, Paolo e Bruno.

Passiamo una piacevole serata a cercare di “carpire i segreti” da loro che già hanno partecipato l’anno scorso al trofeo, e la parola d’ordine di tutti è stata: “vedrete che vi divertirete”. :mrgreen:

Certo, lo scopo principale è divertirsi, ma perché no, anche fare il meglio possibile, agonisticamente parlando. :-D

Arriviamo in circuito il sabato mattina, la moto è stata portata alle verifiche da Lello il giorno prima, noi dobbiamo andare dai commissari della Federazione per il controllo delle licenze e la consegna dei “cartellini” che verranno consegnati prima del turno di qualifiche.

Avremo il turno di qualifica alle 11.00, entrerà per prima Bea (pilota blu) e a seguire io (pilota rosso), e il secondo turno alle 17.00.

Passiamo la mattinata a conoscere i ragazzi di Guzzi che “ci coccoleranno” la moto durante il we, ci ritroviamo con il resto della ciurma al Bus, nostro punto di riferimento nel paddock. Il meteo è perfetto, un bel sole limpido e 20° ci fanno entrare con un sorriso alla Q1.

Ci vestiamo, le ultime “raccomandazioni” e via, entra Bea, che fin da subito prende il suo ritmo, segnando il 15° tempo del suo gruppo di 25 partecipanti, con un 2.07.849.

Ora tocca a me, sono tranquilla e serena, le gomme sono già calde dopo il turno di Beatrice, non voglio strafare perché lo scopo è una prima presa di contatto con una moto del tutto nuova per me.

I primi giri sembro del tutto impedita, posizione in sella, la sella stessa, la mancanza totale di protezione aerodinamica, i pochi cavalli a disposizione non sono assolutamente nelle mie corde! La moto però si presenta molto stabile in curva, la poca potenza permette di aprire il gas molto presto e far avanzare il punto di staccata, che diventa quasi un “rallentamento”, dato che ci hanno consigliato di non fare staccate al limite, ma guidare morbide sfruttando la percorrenza. 

Faccio praticamente un turno fotocopia della mia compagna, fermando il crono a 2’07.709, 15° del mio gruppo.

In effetti siamo veramente equilibrate, siamo molto simili fisicamente, e i tempi sono praticamente gli stessi! (L’età aimè no :lol3: )

Sono soddisfatta del nostro primo turno, possiamo benissimo migliorare, soprattutto capendo bene il punto di staccata (per non mettere troppo sotto pressione l’impianto frenante, con il rischio di non renderlo efficace dopo poche curve), e le marce da usare, così diverse dalla mia giapponese da 16.000 giri!

Iniziamo a confrontarci con i nostri compagni di avventure, molto disponibili a darci qualche dritta, parlo con Guareschi che, seppur impegnato a sistemare le moto del suo box, si dimostra pronto a darmi consigli su marce e traiettorie.

Dopo il pranzo sotto il gazebo WMB, è tempo di briefing e di qualche consiglio da dare ai nostri compagni, sicuramente sono la meno ferrata riguardo la moto, così diversa dalla mia R6, ma certamente la più esperta della pista, avendo girato a Misano tantissime volte. Avendo le moto tutte uguali, si può capire quanto sia importante sfruttare al meglio le giuste traiettorie per cercare di migliorare il proprio crono.

Andiamo al briefing con il direttore del circuito, che oltre alle note norme di sicurezza, spiega bene tutte le procedure e le regole dell’endurance, soprattutto per quanto riguarda la modalità di partenza (stile Le Mans) e di cambio pilota, da effettuarsi ogni 15 minuti dopo l’esposizione del cartello nel rettilineo, a moto spenta, in una zona ben precisa della pitlane.

Gli amici di Zard ci coinvolgono in un intervista, personalmente non sono abituata a tutte queste “attenzioni mediatiche”, mi diverto anche se imbarazzata come non mai! :rossore:

Domitilla, Giacomo e Saverio continuano a scattare e filmare, e come potete vedere il lavoro è straordinario! E’ bellissimo avere ricordi non solo in pista, ma anche soprattutto del paddock, cogliere momenti di amicizia e condivisione. :)

 

 

 

 

Il secondo turno di qualifiche si avvicina, siamo cariche e determinate a migliorarci, consapevoli di poter puntare al 05. Purtroppo i nostri piani vengono meno con l’arrivo di nuvoloni grigi, inizia a piovere proprio all’inizio della Q2 BLU, l’asfalto non è bagnato, ma si sa che la testa è tutto nelle moto, guidare con le gocce di pioggia sulla visiera ti fa inevitabilmente tirare i remi in barca, e infatti entrambe non miglioriamo. Peccato perché avremo potuto fare ancora meglio! :frown:

Pazienza, si potrebbe migliorare durante la gara, giro dopo giro si potrebbe conoscere meglio la moto, avere più confidenza ed osare di più, se non fosse che per la domenica le previsioni danno acqua tutto il giorno. :fuck:

Passiamo la serata in compagnia, attorno ad un ottima grigliata, birra, nuove conoscenze e tante risate.

La domenica mattina il meteo ci illude, è nuvoloso ma a tratti esce anche il sole, chissà che non ci risparmi anche noi nel pomeriggio! La partenza è prevista per le 15.00, per 90 minuti di gara.

Con Beatrice ripassiamo la procedura di partenza e di cambio pilota: la partenza sarà stile Le Mans, significa che il primo pilota che parte dovrà correre verso la moto dalla parte opposta del muretto, accenderla e partire. Fortunatamente anche il giro di ricognizione sarà così, in modo da far provare la corsa a chi è nuovo a questo tipo di partenze.

Per quanto riguarda il cambio, dovrà avvenire davanti al box 6 (noi eravamo di base al 16) e a moto spenta. Siccome la moto parte solo con la folle, avevamo deciso di arrivare in pitlane con marcia neutra, spegnendo la moto solo col pulsante rosso, riattivarlo subito,  scendere a destra per permettere l’altra compagna di salire e dover premere solo lo start per ripartire.

Alle 14, dopo aver visto la MotoGP, inizia a piovere, una pioggia lenta ma decisa, che non ha la minima intenzione di smettere. :sconvolto:

E così sarà a lungo, a tratti più decisa, a tratti quasi impercettibile, la pista inizia a bagnarsi per bene, alcune gare sono addirittura sospese per sicurezza, non ci resta che attendere la decisione della direzione gara…

Nel frattempo Domitilla va a recuperare alcuni giubbini antipioggia “standard”, che vengono sapientemente fissati alle tute con nastro americano, per evitare il fastidioso “effetto vela” che potrebbero avere in gara. Preparo anche il casco per evitare che si appanni, mettendo uno spessore per non far chiudere completamente la visiera. Piccole accortezze per evitare problemi in gara.

 

Lello ci comunica che la gara è ridotta a 60 minuti, si partirà alle 16.00 con la procedura prevista.

Noi siamo pronte, la moto è pronta (con le stesse gomme da asciutto, non essendo previste rain), è ora! :moto: 

 

 

 

Mi avvicino alla griglia di partenza a piedi, Beatrice fa il giro di ingresso in moto, ci schieriamo nella nostra 15° casella, passa tutto abbastanza velocemente, io che tengo la moto e Bea pronta a correre.

Prendiamo i punti di riferimento (il palo della luce) per lo schieramento dopo il giro di allineamento, ci riposizioniamo, non ci sarà alcun semaforo, ma il direttore di gara che alzerà lentamente la bandiera tricolore, non appena inizierà a sventolarla sarà il segnale di inizio gara. :tamburi:

Beatrice arriva correndo, accende la moto, parte dopo un occhiata dietro, e già il primo giro guadagna due posizioni, al 4° giro altre 2, al 6° giro entra nella top10, sta andando veramente bene, dietro ad un gruppo di 3 piloti, girando in 1.21.96, a solo 1 secondo dal tempo del 1°! Sta andando fortissimo!!! :fico:

Ma forse la troppa confidenza, come da lei ammesso, la fa incappare in una innocente caduta tra la curva 1 e 2, si rialza subito correndo verso la moto, pilota e moto sono ok, riparte subito ma inevitabilmente ci fa precipitare negli ultimi posti. Ci sta, stava spingendo veramente tanto, la poca esperienza con questa moto e con le gare bagnate porta ovviamente a qualche errore. :teneroni:

Purtroppo il rientro in pitlane ci ha fatto perdere ulteriormente tempo, si è dovuta fermare a far controllare la moto, c’è stata un po’ di confusione e poca chiarezza, tutti gli accordi pregara saltano, facendoci perdere quasi 3 minuti oltre un normale cambio.

Io entro con i piedi di piombo, non ho “il tiro” di altri piloti che possono essere un riferimento, giro piano e incerta, non voglio incappare in un ulteriore caduta, ma voglio finire la gara, la parola d’ordine di un endurance è quello: FINIRE! :saluto: 

Al cartello “CAMBIO” esco in pit lane, sto attenta al limite dei 60 km/h, Beatrice mi aspetta, facciamo il cambio abbastanza rapidamente, grazie anche a Cex che mi sgancia l’airbag – grazie come sempre per esserci :cuore:

Il suo turno prosegue con un buon passo, certamente più blando rispetto ai primi giri, ma in linea con gli altri nelle nostre posizioni.

Anche l’ultimo cambio viene un po’ rallentato dalla ricerca della folle per l’accensione, riesco a girare più forte del turno precedente, la confidenza migliora, fino a quando a 2 giri dalla fine ricomincia a piovere. Ok, la pista non può bagnarsi più di quanto non lo sia già, ma come detto, la testa fa molto, anche troppo, voglio finire la gara, qualsiasi sia la posizione (non avendo tabelle o possibilità di comunicare col muretto, non avevo nemmeno idea di come eravamo messe) e concludo con gli ultimi giri in modalità “escargot”.

Prendo la bandiera a scacchi, sono felice di aver concluso la gara, mi assaporo a pieno il giro di rientro con i commissari che salutano, la sensazione che preferisco delle competizioni! :-o

Al parco chiuso scopro che siamo arrivati dopo i nostri compagni di avventure, penalizzati purtroppo per un ritardo nel cambio, ma solo al bus scopro che il distacco è stato di solo 1.324 secondi! MANNAGGIA A ME!!! :ngh:

Col senno di poi sarebbe bastato veramente poco per guadagnare una posizione!

Alla fine ci piazziamo 20°, contando la caduta e il disguido dei cambi, possiamo ritenerci molto soddisfatte! :ocio: 

L’esperienza porta ad ottimizzare le prestazioni, e sicuramente la prossima arriveremo più preparate e consapevoli.

Ovviamente c’è da ringraziare in primis Ringo, “ideatore e sostenitore” dell’equipaggio femminile, super appassionato di motori e competizioni “pure” come quelle del Classic We. :guru2: 

Ringrazio Lello per aver messo a disposizione la moto e il team, Domitilla e Pier per aver pensato a me come rappresentante “velocista” del WMB, Paolo e Bruno per i preziosi consigli, Giacomo a Saverio per aver immortalato scorci inediti del we. :guru2:

Un grazie a tutti i ragazzi che già conoscevo e alle nuove amicizie nate in un paddock che ha trasudato passione e professionalità, dove si scambiano sguardi e sorrisi sinceri, accomunati dalla voglia di divertirsi in compagnia, e dal pensiero delle grigliate la sera. :brindiamo:

Ho scoperto il mondo dell’endurance, già “assaporato” in maniera amatoriale durante una Rehm a Cartagena e da spettatrice a Le Mans, dove scopri che qui il gioco di squadra è veramente al primo posto, in tutti i sensi! 

GRAZIE!:) 

 

Photo&video : Domitilla Quadrelli, Saverio Luzzo, Giacomo Lucchese

 

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