All’inizio del 2018 sentivo che questo sarebbe stato il mio anno!

Tante idee e tanti progetti in mente…e tanti che si stavano per concretizzare!

Avrei voluto fare la gara del campionato femminile francese a Le Mans (che ho fatto) e, perchè no, anche tutte le altre gare, certa di poter fare molto bene. ?

Avrei dovuto fare l’istruttrice per la scuola che anni fa mi dette il “la” alla pista, un impegno che mi riempiva di orgoglio ed entusiasmo.

Avrei voluto centrare obiettivi per migliorare il mio best su ogni pista, dopo il primo anno di conoscenza con la nuova moto, e dopo i promettenti tempi fatti a Cartagena, ambiziosi ma verosimili! ?

Ma si sa, a volte la vita ti riserva sorprese inaspettate, tanto da cancellare completamente quel fitto “excel” che avevo preparato con cura ad inizio anno.

Eh si, perchè nel 2018 sono diventata MAMMA!

PS: Eh si…sul podio di Le Mans eravamo già in due!

All’inizio questa inaspettata notizia mi ha un bel po’ destabilizzata…non lo nego, ero totalmente sotto shock!

Vedevo tutti i miei progetti sfumare, mi era difficile accettare il fatto che alcune cose per cui avevo lavorato tanto non si sarebbero potute concretizzare, e a volte lo sconforto prendeva il sopravvento (sarà stata anche colpa degli ormoni, chissà)

Questo ENORME cambiamento mi spaventava, avevo una vita che mi piaceva, mi sentivo realizzata come donna (anche senza figli), avevamo creato un mix di lavoro sport passioni tempo libero compagnia (le nostre cagnolone) che adoravo! ? E ora?! ?

In più alcuni (per fortuna pochi) cominciarono a dire: “Ah, ora dovrai vendere la moto” e alla mia decisa risposta negativa:  “Ma sei matta, con un figlio continuare a fare uno sport così rischioso?”. ?

Ovviamente la mia vita sarebbe cambiata, sarebbe stupido negarlo, ma col passare dei giorni mi sono resa conto che un figlio è una persona che entra a far parte della TUA vita, una vita già collaudata, avviata e ben definita. Questa persona altro non fa che incastrarsi più o meno perfettamente tra i fili che sono stati tessuti per anni per creare il quadro della vita di ognuno. ?

Un esempio pratico? Se è sempre piaciuto affrontare vacanze “wild” in campeggio, non vedo perché una volta che si ha un figlio si debba andare in un albergo a 5 stelle con pensione completa e spa! ?

Ecco, questo esempio lo si può riportare perfettamente sul livello delle passioni o degli sport dei genitori, adattandoli “a misura di bimbo”.

Detto questo, com’è stato mettersi in pausa per così tanto tempo, da una passione/sport che ovviamente preclude l’attività stessa quando aspetti un bimbo? (ovviamente a livello amatoriale, non professionistico) 

La prima cosa che ho fatto una volta scoperto di essere incinta (il giorno dopo il ritorno dalla gara di Le Mans, ndr) è stato prenotare subito il we successivo a Misano, 3 giorni di prove e pareggiamenti con Rehm, perché nel mio cervello l’unico pensiero era: devo fare i miei best prefissati ad inizio stagione a Misano e al Mugello, prima che la tuta non mi entri più! :nooo:

E così feci! ? Andai a girare non curante della pericolosità e della fragilità che caratterizzano proprio le prime settimane di gestazione. Col senno di poi mi sono resa conto di quanto abbia rischiato, anche da testimonianze di amiche ?, ma dentro di me comunque sapevo che il piccolo “Borly” aveva già una grandissima voglia di vivere!

Girai molto bene per essere la prima uscita dell’anno a Misano, a pochi decimi dal mio best dell’anno prima, con il gilet airbag gentilmente prestatomi da un mio amico che si raccomandò assolutamente di farmelo indossare, ma si vedeva anche da fuori che non c’ero con la testa…si era già messo in atto “un istinto conservativo” che mi portava a girare ben al di sopra del mio limite, cosa che non sarebbe successa se non ne fossi stata a conoscenza (come la settimana prima in Francia). :wink:

Stare così tanti mesi in mezzo alle moto, andare a vedere i miei amici alle prove libere e alle gare, fare solo la spettatrice, è stata molto dura! Dentro di me sentivo che questo “Borly” era già un cambiamento troppo grande per me, che già dovevo fare delle rinunce importanti a “causa” sua, e non vedevo l’ora di partorire solo per non avere questa responsabilità DENTRO di me!

Per fortuna la gravidanza è passata meravigliosamente, non ho mai avuto problemi di alcun tipo, le moto anche se passivamente erano sempre presenti, addirittura durante le ecografie (ai box dei circuiti). ?

Abbiamo perfino fatto il “gender reveal” in circuito, precisamente al Mugello, il giorno del nostro 10° anniversario! ?

Questa grande rinuncia all’inizio ammetto che mi ha pesato molto, a volte mi ritrovavo frustrata, quasi arrabbiata, perché avrei voluto anche io andare a girare, provare a migliorare, andare sempre più forte!

Stai bene, ti senti bene, hai voglia di salire in moto e fare quello che più ti piace, ma sai che non puoi! E’ quasi come un “infortunio” (anche se ovviamente è assolutamente positivo!) pur stando benissimo! 

Per chi poi non programma l’arrivo di un figlio, forse pesa ancora di più, perché non sono state scelte programmate, ma “capitate” (ora sicuramente posso sembrare un’ingrata o una sprovveduta, ovvio che una gravidanza non càpita -se non raccontato in un testo sacro- ma quando si è convinti di dover fare alcune cure per avere figli, e “capitano” naturalmente…sì, diciamo che è il termine più appropriato) :-P

Da tutto ciò mi è scaturita una riflessione, sicuramente impopolare e fuori dal “normal pensiero”: noi donne siamo “svantaggiate” anche in questo caso. In gravidanza ci si ferma per forza, non si possono continuare a coltivare le proprie passioni o sport, come invece fanno i “futuri papà” senza tanti problemi, e sicuramente anche riprendere successivamente non è proprio semplice, sia psicologicamente che fisicamente. :ngh:

A proposito, un consiglio maturato “col senno di poi”: anche in gravidanza, se potete, continuate ad allenarvi, ovviamente cambiando il tipo di allenamento a seconda delle possibilità e delle settimane di gestazione, frequentate corsi che aiutano sia ad affrontare le ultime settimane (un pò durette, nel mio caso i 20 kg in più si sono fatti ben sentire), che affrontare il parto vero e proprio, che la ripresa subito dopo.  :wink:

Per concludere, ho passato i nove mesi continuando a frequentare il mondo delle moto, a sognare di guidarla, facendo qualche sana eccezione ogni tanto (due giri meccanici a passo d’uomo a 21 settimane al Mugello e a Misano), e ho fatto di tutto per tornare il prima possibile in sella!

Di solito si dice “quando si diventa papà, si prendono 2 secondi a figlio”….vedremo quando si diventa mamma! ??

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