Come si fa a decidere di affrontare una trasferta in Francia, verso una pista sconosciuta, a quasi 1300 km da casa, con un meteo che non promette nulla di buono, per “iniziare la stagione” pistaiola 2018?

Ci si butta e basta!  :D

Ma soprattutto si coglie al volo l’occasione che la Federazione Francese ha messo  disposizione per le ragazze che hanno intenzione di partecipare alla gara della Women’s Cup, trofeo di successo già alla 3°edizione, che ha visto negli anni scorsi una media di 60-70 pilote iscritte, la cui prima manche si terrà a Le Mans durante l’evento della 24 ore del 20 aprile.

Già lo scorso anno quando ho visto una griglia fitta di ragazze, più o meno “piloti”, spinte da un comune denominatore quale è divertirsi e vivere un esperienza unica, mi era balenata l’idea di partecipare.

Quest’anno mi sono informata in tempo, e visti i costi contenuti mi son detta: perché no! :)

Ma giustamente non si può affrontare un esperienza simile senza mai aver visto nemmeno sulla Playstation il circuito, quindi mi sono iscritta a questo “Stage du pilotage” che, ad un costo veramente interessante, offriva 2 giorni full immersion, 5 turni al giorno, seguiti da un istruttore per provare e conoscere lo storico circuito francese.

Siamo quindi partiti sabato pomeriggio verso il paese natale del mio compagno, fondamentale per la comunicazione in loco, e dopo aver superato metà viaggio, ci siamo fermati in un hotel situato all’interno di un area di servizio, che Quentin Tarantino levate proprio te e il tuo Titty Twister! :lol3: 

Ma la comodità, l’economicità e l’aver accettato le pelose hanno prevalso su altri fattori.

La domenica arriviamo per pranzo in zona Le Mans, e dopo un piacevolissimo incontro, ci dirigiamo verso il circuito, i cui cancelli si sarebbero aperti dalle 17.

La struttura è una delle più grandi mai viste, una volta varcato l’ingresso c’è ancora un bel pezzo da fare per arrivare verso i box, incastonati in una mega struttura multipiano e multi grigiosa, data la grande quantità di cemento armato di cui è fatta! :oops:

Mi incontro con Gaelle, una brava pilota conosciuta durante la trasferta di Cartagena, e ci sistemiamo all’interno del box.

Il paddock si riempie pian piano di altri partecipanti, tra cui con mio grande piacere trovo il gruppo dei Di.Di., anche loro venuti a provare in vista delle loro competizioni che si terranno durante la gara della MotoGP!

Inizia a far freschino, purtroppo le previsioni meteo danno minime dei -4° di notte, e massime di 2°. :nooo:

Non ci penso più di tanto, l’importante è che non si faccia vedere la pioggia e che riesca ad imparare il tracciato, visto finora solo su un pezzo di carta.

La mattina successiva, dopo le pratiche burocratiche e il briefing, supportata dal punto di vista linguistico da Jonathan, ci avviamo infreddolite verso i nostri box. Il termometro segna 1°, e il cielo ci mette il carico da 90, coprendosi da nuvoloni grigi che non filtrano unraggiodisoleuno manco a morire. E giusto per la cronaca, tutta la giornata è rimasta così con una fantastica punta massima di 2° a mezzogiorno. 

Freddo. Un freddo cane. Ma siam qui, a 1300 km da casa, venuti apposta per provare la pista. Che si fa non si entra?? Ma scherziamo???? :-P

Bendatura a mò di mummia al radiatore, guanti in lattice, maglia termica, scalda collo in pile e via! :ciclope:

I miei turni del primo giorno sono stati 3 in tutto, complice un problemino alla moto prontamente risolto, i giri sono stati veramente pochi, il freddo dopo un po’ mi “tagliava” le dita delle mani, e mi sentivo rigida come un baccalà appeso al mercato. :ngh:

Il momento topico è stato quando, in pit lane in attesa di entrare, dal cielo cadevano piccoli fiocchetti gelati, che timidamente si scioglievano sulla mia visiera -scura, proprio per non pensarci-. La sensazione era quella di andare a prendere la seggiovia per le piste da sci, altrochè entrare in circuito! :lol:

Poco male, di certo non è questa l’occasione di cercare il tempo o la prestazione, ma solo conoscere il circuito e capire un po’ marce, punti di staccata, linee. :wink:

 

Tutto ciò ampiamente supportate dal nostro istruttore dell’ACO Damien, che prima e dopo ogni singolo turno faceva un briefing per tutte, per spiegare man mano un tratto del circuito, consigliando traiettorie ed evidenziando  punti di riferimento utili. Dopo ogni turno, supportato da riprese esterne che lui stesso faceva, ci valutava una per una per comprendere insieme errori e possibili miglioramenti.

In più ad ogni curva erano stati posizionati dei birilli, punti di riferimento fondamentali che hanno ampiamente supportato le sue spiegazioni minuziose.

Un aiuto veramente prezioso! :)

 

 

I turni si concludono, la doccia bollente e la serata al calduccio dentro al furgone è stato il miglior momento di questa gelida giornata! :-P

 

Il secondo giorno un bel sole accoglie il nostro risveglio, la temperatura si piazza sui 2-4°, le pozzanghere ghiacciate in pit lane sono di buon auspicio, tutto è pronto per ributtarci nelle piste da sci…ahn no scusate in circuito. :nooo:

Sono un po’ più carica, il giorno prima giravo veramente in retromarcia, anche se non molto lontana dalle mie compagne sicuramente più esperte del circuito, ma ora vediamo di spingere un pochino, soprattutto per capire un minimo se assetto e rapporto possono andare bene.

Ad ogni ingresso sono più sicura, anche se ancora molto cauta, l’asfalto non è veramente dei migliori, in più uno scroscio del pomeriggio ci fa fare il penultimo turno con pista umida, sessione durante la quale approfitto per guardare e memorizzare meglio i punti di riferimento esterni di linee e staccate e non più guardare i birilli, che ovviamente sono stati messi esclusivamente per questa occasione.

I tempi iniziano a migliorare, prendo sempre più confidenza in alcuni tratti, voglio sfruttare l’ultimo turno per provare a tirare un pochino, c’è addirittura il sole, forza! :moto:

Le mie intenzioni “bellicose” svaniscono quasi subito, una bandiera rossa e un po’ di tempo in pit lane spezzano il turno e non mi permettono di fare più giri consecutivi per prendere un buon ritmo, la ripartenza alla fine del gruppo dopo la rossa mi costringe ad alcuni cauti sorpassi, bandiera a scacchi e au revoir! :(

Alla fine la moto è integra, la pilota non si è assiderata, ho tantissime informazioni e nozioni su cui ragionare e studiare per essere ancora più preparata la prossima volta.

Eh si perché la prossima volta ci sarà! Convinta dal circuito meraviglioso, dall’occasione unica dell’evento della 24hours, dalle ragazze che sono state assolutamente super carine durante la giornata, mi sono ufficialmente iscritta alla gara della Women’s Cup che si terrà il prossimo 20 aprile. Non vedo l’ora!!

Vorrei complimentarmi con l’organizzazione dell’evento, la FFM nella persona di Anne Boully, molto disponibile e gentile, il nostro istruttore Damien Saulnier , grazie ai suoi consigli sono riuscita a “conoscere” il circuito molto più velocemente e facilmente rispetto a qualsiasi on board che si possa guardare.

Per quanto riguarda il giro in pista con gli occhi di Annette, vi rimando ad un prossimo articolo dedicato, quando finalmente potrò girare con temperature più umane (speriamo) e con crono migliori.

    

 

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